La Processione

Al culmine della Settimana Santa, il giorno di Pasqua è festeggiata la Resurrezione di Cristo, che per noi sciclitani vuol dire esplosione di gioia, con la processione, in trionfo, del Cristo Risorto – detto l’”Uomo Vivo” -.

La statua lignea del Cristo, “u Gioia” per dirlo alla sciclitana, è un’opera realizzata nel 1796, frutto di una sottoscrizione dei Confrati e dei Canonici di Santa Maria La Nova, dallo scultore catanese Francesco Pastore.

La statua del Cristo Risorto, custodita nella Chiesa di Santa Maria La Nova, viene portata, il giorno di Pasqua, in processione sulla “vara” (fercolo) sulla quale è installata, per le vie della Città per tutto il giorno sino a tarda ora.

Dopo la Veglia Pasquale del sabato santo, in cui ognuno dei fedeli vive il primo ma anche l’attimo più suggestivo della festa, cioè l’apparizione e l’uscita sul sagrato della Chiesa della statua del Risorto, che viene acclamata da tutti i presenti al grido di Gioia! Gioia! Gioia!

La mattina del giorno di Pasqua, verso le ore undici, dalla Chiesa di Santa Maria la Nova esce la processione del “Venerabile”, cioè del SS. Sacramento, accompagnato dall’Arciconfraternita e dalle Autorità Civili e Militari; questa processione eucaristica ha origini ancora più remote della stessa festa del Cristo Risorto: infatti già il 16 Aprile 1688 nel decreto episcopale dato dalla Curia di Siracusa si dà licenza di fare la processione del SS. Sacramento nel giorno di Pasqua (cit. da Ignazio La China, “Appunti per una storia della pietà popolare a Scicli” – Primo Quaderno, 2008).

La coda della processione del “Venerabile” non è ancora uscita dalla Chiesa, quando un gran numero di devoti – portatori prende posto sotto le aste della “vara” sulla quale è posizionato il Cristo Risorto; per più di un’ora, questo è il tempo di durata della processione del SS. Sacramento, dentro la Chiesa, i portatori, a brevi e regolari intervalli, continuano a sollevare la statua, gridando sempre in coro: Gioia! Gioia! Gioia! Verso le ore dodici e trenta, appena fa rientro nella Chiesa di Santa Maria La Nova il SS. Sacramento, si assiste ad uno strano silenzio: in quel momento, infatti, i Confrati ed i Portatori recitano insieme la preghiera del Padre Nostro; infine, dopo il “saluto” dello stendardo dell’Arciconfraternita, finalmente l’uscita della bella statua lignea dell’”Uomu Vivo”. Circondato da un clima entusiastico e a ritmo frenetico “u Gioia” viene portato per le vie di Scicli accompagnato dal corpo bandistico che suona l’inno tradizionale.

Nel tragitto tra la Chiesa di Santa Maria La Nova e quella della Madonna del Carmine la processione ha un andamento totalmente irregolare con tutt’intorno una folla che fa festa; “u Gioia” procede sotto una pioggia di fiori gettati dai balconi delle case e tra scariche di fuochi pirotecnici provenienti dal colle di San Matteo.

La processione del Cristo Risorto, oltre alla prima parte della mattinata, continua per tutto il giorno di Pasqua: infatti nel pomeriggio “u Gioia”, viene condotto in processione per le vie della Città accompagnato dalla sua Arciconfraternita e da diversi fedeli.

Infine la sera, di nuovo sulle spalle dei fedeli – portatori, dopo aver percorso il tradizionale tragitto del centro storico sciclitano, in tardissima serata la statua del Cristo fa’ rientro nel Santuario di Santa Maria La Nova, accompagnato dalla continua esecuzione da parte della banda dell’inno al Cristo Risorto e dallo spettacolo pirotecnico che tiene per molto tempo con la testa all’insù le migliaia di persone presenti.

E’ difficile raccontare con una narrazione scritta quello che è la festa del Risorto di Scicli, perché non si potranno mai gustare fino in fondo tutte quelle emozioni che le fanno da cornice; quindi: vi aspettiamo a Scicli per la festa di Pasqua.

L’Arciconfraternita di Santa Maria La Nova di Scicli