La storia della statua del Cristo Risorto
Stando alle autorizzazioni per le processioni, una statua del Risorto doveva esserci fino al 1693, ma dovette andare distrutta poiché a partire dal 1694 non se ne parla più.
Dopo il terremoto, in pratica, ci sarà solo la processione del Venerabile, stando alle informazioni che abbiamo: non abbiamo nessuna notizia, come abbiamo visto, se non di una processione con le statue che entrano alla Consolazione nel 1731. Ci sarebbe dunque un simulacro precedente a quello che conosciamo? E’ difficile però essere più precisi perché tra l’altro sicuramente la prima, come l’attuale statua, non venivano esposte in altari in chiesa ma conservate in casse in sacrestia e mostrate solo per il preciso uso liturgico, per cui anche le indicazioni degli altari non ci sono di aiuto.
La statua del Cristo Risorto che appare per la prima volta in un inventario di passaggio di consegne tra collegiata e amministrazione dell’eredità Busacca del 24 dicembre 1799 è sicuramente la statua oggi venerata.
La statua del Cristo Risorto attuale è infatti del 1796, frutto di una sottoscrizione dei confrati e dei canonici di Santa Maria La Nova, opera dello scultore catanese Francesco Pastore: nel 1994 la statua è stata restaurata dal restauratore catanese Giovanni Calvagna che ha confermato la datazione di fine settecento sia con la tecnica pittorica con la base a foglie di argento e oro sia per la caratteristica punzonatura del perizoma a fiori, tipica di artigiani di Caltagirone.
I relativi documenti, nell’archivio della confraternita, ci mostrano l’iter della sua realizzazione e confutano l’attribuzione al Civiletti o ad altri.
Solo in un secondo tempo, nell’ultima sistemazione della chiesa alla fine dell’ottocento, fu realizzato l’altare con la nicchia, nel 1881, per accoglierla: è certo che fino al 1876 è conservata in una cassa di legno perché il 5 dicembre di quell’anno un falegname è incaricato di confezionarne la porta.
La statua è stata restaurata diverse volte nel corso degli anni.
Ma già il 13 gennaio 1894 si era reso un restauro inevitabile della statua: certo le modalità del suo trasporto ogni anno non favoriscono la sua perfetta e integra conservazione!
Don Ignazio La China, Vicario Foraneo del Vicariato di Scicli